lunedì 12 gennaio 2009

RIFLESSIONI...



...il poeta unisce l'anima al cielo, non potrebbe scrivere come scrive, se non fosse ad alta quota, è un talento del genio. A terra, si viaggia con l'istinto e servono poche parole. Ad alta quota si attinge ad una energia diversa, qui è possibile utilizzare la nostra dote poetica..."la pazzia del genio".
Mentre tu scrivi non sei presente sulla terra, non potresti, ma sei presente tra le onde del pensiero, l'unico mare dove è possibile navigare per creare.
La pazzia del genio...la storia parla da sola, i più grandi geni erano tutti "fuori di testa" in quella dimenzione dove è possibile attingere a questo talento, poeti, pittori, scultori ecc... non vivevano con la mente nel presente, come si può creare un Picasso nel presente? O una Pietà? O la Cappella Sistina?
Loro si erano "spostati a livello mentale" per attingere a quell'energia.



( "Don Chisciotte" Salvador Dalì )



3 commenti:

xemalis ha detto...

Cara Alessandra, è un mistero ciò che porta l'uno a perdersi tra le altitudini del pensiero, quasi a sfiorare l'anima, e l'altro tra le sue più "terrene" ambizioni (sentire il corpo?). Non credo che si possa fare una equazione tra genio/pazzia e altitudine; vi può essere genio - la storia insegna - anche tra le "bassezze" dell'animo umano, nel male, nella distruzione. Come nella depressione, nel dolore e nel pessimismo cosmico, nella consapevolezza della propria caducità. Nè per vivere occorre radicarsi per forza in qualcosa (alto o basso che sia), ovvero nel presente; si può vivere, e a lungo, anche senza accettarsi, nella continua tensione a superarsi, aspirando a dimensioni irragiungibili. Si può vivere in uno stato di serenità mai raggiunta, in bilico, sul ciglio dell'inesistenza, nel dubbio di sè. Sereno è colui che non soffre per ciò che non ha (chi si accontenta gode, recita la saggezza popolare); felice è chi invece si strugge nel desiderio di ciò che non ha. Si vive, e tanto, anche di ciò che non si è, di ciò che sfugge, di ciò che si spera, senza certezza alcuna. E tutto questo è dimensione alta e magnifica quanto umana. Alex.

Nuove Prospettive ha detto...

ALEX!!!
Mi rimbocco le maniche e parto con la risposta...che magnifica condivisione è nata sulla mente!!!

Sentire il corpo, non è un'ambizione, ma una REALTA'che non si può trascendere dalla vita stessa...
La pazzia, nel senso più puro della parola, è l'ingrediente principale della genialità.
Ti consiglio di leggere l'interessantissimo testo dall'enciclopedia Encarta, cliccando sul link in verde, che ho aggiunto adesso al post.
La storia parla della pazzia del genio, già da Platone.

Se un albero non mette radici, può vivere? NO
Lo stesso vale per l'essere umano.
Radicarsi, vuol dire poggiare i piedi nel presente, il passato è andato e il futuro deve ancora venire. VIVERE NEL PRESENTE, comporta: accettare il passato e lasciarlo andare; creare un'idea per il futuro, darle energia con le AZIONI e lasciare che il tempo la maturi, per raccoglierne i frutti.
Se non vivi nel presente, non sei qui e come fai a dire che sei vivo?!
Sei in una sorta di limbo vitale, ma non vivi, SOPRAVVIVI.

Si SOPRAVVIVE difficilmente sani e in equilibrio, con le premesse che hai posto,cioè senza accettazione, nella continua tensione, aspirando a dimensioni irraggiungibili.

Ma come si fa a vivere sereni con queste premesse?!
In uno stato di serenità mai raggiunta?!
Me lo spieghi?
Se non l'hai raggiunta come fai a viverla??!!
Sul ciglio dell'inesistenza?
Ma è come vivere sospesi nel vuoto!!!!
Il detto è ancora meglio così, "Gode chi si accontenta di ciò che è"
Usiamo tutto, ma nulla ci appartiene...quando muoriamo, ci portiamo dietro qualcosa?
NOO, neanche il corpo!!

NON SI PUò VIVERE DI CIò CHE NON SI E'...SE NON SEI, COME FAI AD ESSERE?? In questo modo sei un fantasma, non un essere umano.

Vivere ciò che si è, senza certezza alcuna, che domani sarò ancora come oggi è ESSERE IN ACCETTAZIONE DI QUELLO CHE SI E'.

ALEX CHE MERAVIGLIA LA TUA MENTE!!!
Continua a scrivere che mi affascina la mente umana, è meravigliosa e potente.

Hai un ego con i controco....ni!!!
Se impari a metterlo "sotto i piedi" non ti ferma più nessuno!!

Un abbraccio enorme...vieni mercoledì !!!

maummagumma ha detto...

> felice è chi invece si strugge nel desiderio di ciò che non ha.

Alex, non ne sono convinto. A me sembra invece l'eterno infelice chi insegue sempre ciò che non ha, non è mai pago, ottenuto qualcosa cerca subito altro e poi altro ancora.

ciao,
mau