venerdì 2 gennaio 2009

RESPONSABILITA'


"Non scaricare la responsabilità sulla crescita.
La nostra mente è molto astuta e ingannatrice:
dà sempre la responsabilità a qualcuno, a qualcosa,
non si assume mai la responsabilità in prima persona...
...TU SEI LA CAUSA DELLA TUA SOFFERENZA"

Troppo spesso diciamo “sto male…che ci posso fare…me lo vivo…è una trasformazione…deve salire qualcosa…è il prezzo della crescita…”….ma quanto tempo intendiamo “nasconderci” dietro quasta scusa-mentale???!!!
La crescita “dolorosa”…è la crescita del "bambino" nell' adulto, quel bambino che ancora strilla e fa i capricci dentro una corpo-mente adulti, ma la crescita, la maturazione, sono la trasformazione più naturale che ci possa capitare….è la vita stessa che fa, non siamo noi che decidiamo di crescere…e che dolore ci dovrebbe essere??!!
Spesso sento parlare o srivere, persone che a parole sono di una consapevolezza sconvolgente, che saggezza mostrano, ma poi...a fatti? Niente, solo tante parole, ma fatti pochissimi e la loro vita lo testimonia...servono fatti non parole.

13 commenti:

Francesca ha detto...

Bello questo post... molto interessante... e anche divertente!!!
Un abbraccio e un augurio di un felicissimo Anno Nuovo
Francesca
P.S. Ti va se ti inserisco nella lista dei miei compagni di viaggio?

Nuove Prospettive ha detto...

Certo che mi va bene, fai pure!
Quello che hai letto è la mia esperienza...quando esprimi qualcosa che hai vissuto, ha un'altro sapore...esprime, comunica, vibra...altrimenti è un'energia morta, sono solo parole.

Grazie Francesca Auguri e un abbraccio anche a te.

GraficWorld ha detto...

Interessanti le info del post grazie!!
Un saluto Dual.

valentina ha detto...

Veramente interessante quello che racconti...condivido molto qunado parli dei "disagi" mentali di noi donne...che fatica!!!
un abbraccio e un augurio di un felicissimo 2009
valentina

Nuove Prospettive ha detto...

Benvenuti Dual e Valentina!
Non tutte le donne che conosco sono daccordo con questo Post...ma io ho sperimentato, che la donna può esprimere le sue potenzialità, solo nel momento in cui non cerca di essere qualcos'altro da quello che è, con cui è nata e ne derivano competizione, gelosia, bisogno continuo di attenzione, frustrazione ecc...ecc...
Ma siamo ancora in tempo per ritornare nella semplicità, alla bellezza della donna.

Grazie della visita e benvenuti !

JANAS ha detto...

e vai!!
Tutto sommato sono nelle fase "azz suoi!!" che mi sembra la migliore di tutte!! :)

seriamente pure io sto lavorando su me stessa in questo senso...e in parte ciò che dici è vero! C'è un retaggio storico sulle donne, che ci trasciniamo da secoli e secoli, e forse è entrato così fortemente nel nostro subconscio, da pensare che esso costituisca la nostra vera natura: credere, che noi non siamo capaci di affrontare il mondo senza un uomo accanto, padre, fidanzato o marito!
Ma se è vero che possiamo considerarci per certi versi libere di essere noi stesse, non possiamo considerare uno "spostare le responsabilità all'esterno" il fatto che, spesso non siamo affatto libere di raggiungere i traguardi che ci riconducono a noi!
penso a tutte quelle donne, minacciate dai mariti che non vogliono concedere il divorzio, quelle che sono andate a testa bassa fino ad ottenerlo, ma una volta ottenuto, sono state picchiate o uccise addirittura! Ammettiamolo, siamo TUTTE libere di uscire una notte d'estate sole per strade poco trafficate, per fare una bella passeggiata con noi stesse , senza sentirci in pericolo...è veramente la mia mente distorta che mi fa vedere pericoli dove non ci sono, per non sentirmi libera...o ci sono realmente e questa mia paura è una paura atavica?

Nuove Prospettive ha detto...

Grazie Janas per la tua condivisione.
La risposta è lunga....!
Io vivo tenedo sempre davanti agli occhi, come l'asino la carota, questo:"NON MI SUCCEDE NIENTE CHE IO NON PERMETTO" e devo dire che è una formula "magica" c'è però da considerare quanto si è consapevoli di questa affermazione.

La stessa paura che ti succeda qualcosa da energia a che succeda.
Fondamentale è osservare gli altri e l'ambiente dove di trovi...se io esco e vado in una srada isolata DEVO essere consapevole che vado incontro ad un potenziale pericolo, quindi sono responsabile delle mie azioni: vivo in una società e con questa mi devo relazionare con estrema presenza.

Le donnne che subiscono violenza...qui viaggio sul mio filo.
Prima di subire violenza, COSA HANNO PERMESSO? COSA NON HANNO CONSIDERATO ? SONO STATE RESPONSABILI? SI SONO RISPETTATE ?
Prima di subire violenza da un compagno, possibile che non hanno VISTO niente che non andava ???
Non è possibile!!! Allora vuol dire che erano "cieche" e "sorde", non erano presenti ne con se stesse, ne nel relazionarsi con l'altro e soprattutto NON SI AMAVANO...

La donna oggi, in una grossa percentuale, ha un atteggiamento cronico di vittimismo e istinto masochista, ad esempio: "non ce la faccio più, sono stressata, la vita è un sacrificio, la famiglia è un impegno pesante, mio marito non mi capisce, i figli, ecc... ecc..."
Ma cosa fa per non lamentarsi più? NIENTE!!! Trova conforto al suo ego nell'aiutare gli altri, l'amica più sfigata di lei (ah! quanto siamo brave con chi sta peggio!!!), l'associazione per i poveri, adotta un bambino a distanza.......MA PER SE STESSA ?! QUANTO SI AMA LEI ?!
GLI ALTRI TI AMANO QUANTO TU TI AMI E TU AMI GLI ALTRI QUANTO AMI TE.
Volendo dare un valore all'amore per se e per gli altri, se ho 5 do 5, se ho 7 do 7, se ho 10 do 10 a tutti allo stesso modo, ma se ho 5 come posso dare 7 ?

Ho sentito madri dire da uno a dieci amo mio figlio 10 ma io mi amo 5...ma dove cavolo lo vanno a prendere l'amore che gli manca?!
Loro amano il figlio 5, il restante 5 è solo un pensiero, non è realtà.

La donna ha un potenziale enorme, ma è troppo impegnata a lamentarsi per vederlo.

Beh...mi fermo qui altrimenti continuo fino a domani...

Grazie ancora Janas

maummagumma ha detto...

Mi è piaciuta molto la risposta di Alessandra, anch'io sto entrando in quest'ottica. E' innegabile che nella vita le donne trovino più ostacoli di quanti ne possano trovare gli uomini, ma spendere la propria vita a recriminare ciò che si sarebbe meritato, ciò che sarebbe potuto essere non serve a niente, non cambia le cose, l'unica cosa da fare è il massimo per provare a superarli comunque.
Janas e Alessandra, un abbraccio a tutte e due :-)

mau

JANAS ha detto...

Alessandra anche a me è piaciuta la tua risposta, e in questo momento era quella che stavo cercando! ;))
Hai ragione sul vittimismo, spesso anch'io mi trovo in contraddizione sul desiderio di avere ogni tanto uno spazio mio, e sul senso di colpa nel farlo quando lo faccio, come se stessi rubando qualcosa alle attenzioni per i miei figli e per la famiglia! Non è facile...e forse a volte ho il timore di fare male entrambe le cose, perchè se rinuncio a una parte, finisce che faccio male e controvoglia l'altra!
Acc!
Maumma..ricambio il tuo abbraccio e naturalmente c'è un abbraccio anche per Alessandra :)))

Nuove Prospettive ha detto...

Janas, è così quando sei in un posto e ti senti in colpa per non essere in un altro, non ti godi ne uno ne l'altro...allora MEGLIO UN NO CHE UN SI FALSO, se ci esercitiamo in questo siamo chiari con noi stessi e ci rilassiamo non solo noi ma anche quelli che ci sono vicino... l'energia non ha bisogno di parole, comunica in silenzio e soprattutto i bambini ci leggono l'anima. Se gli sorridiamo ma dentro di noi c'è un groviglio di si e di ma, loro si agitano,sono le nostre "cartine tornasole".

Ricambio con piacere l'abbraccio.

Nuove Prospettive ha detto...

Mau, ricambio volentieri anche il tuo abbraccio.

maummagumma ha detto...

Anch'io mi sono trovato spesso nell'imbarazante scelta tra me ed i miei cari. Alla fine mi sono reso conto che non accontentando anche me la mia insoddisfazione si ritorce anche su di loro. E sembra strano, ma questo ragionamento i bambini lo capiscono. Fortunatamente riesco a fare tantissime cose divertemendomi insieme a loro, ma non rinuncio ai miei piccoli spazi.
Ho amici che non fanno più niente per se stessi per non rubare un minuto d'affetto ai piccoli, ma ne soffrono terribilmente e non si rendono conto che la quantità delle loro presenza viene vanificata da una qualità che risente del malumore di fondo.

Nuove Prospettive ha detto...

Mi avete fatto ricordare le scene che racconta chi ha 70 natali, quando da bambini erano felici di giocare con "niente" un bastone, un sasso, un cane...ed erano felici di stare in famiglia all'ora dei pasti e godere della carezza della sera, prima di addormentarsi.
I bambini non hanno bisogno di tutte le carezze e le attenzioni che ricevono oggi...troppa cioccolata stomaca, come le troppe attenzioni.
I bambini per ritornare a crescere individui, devono ri-imparare a giocare da soli e a considerare genitori i genitori, non amici, questa è la vera forma di amore, che si può dare ad un figlio.

I genitori che dicono, io sono amico di mio figlio, non si rendono conto del danno che gli stanno facendo, non si rendono conto che non è un'energia che può esistere tra un bambino e i suoi genitori. Magari da adulti...può succedere, ma quando hai creato le basi di una sana ed amorevole disciplina, ricordando sempre che il bambino non vuole un amico ma un papà o una mamma, invece l'adulto ha bisogno di essere amico del figlio, perchè oggi in quasta energia collettiva, non riesce a sostenere la responsabilità del genitore.
Per amare i propri figli bisogna essere disposti a rispettarsi/li.

Io personalmente sto lavorando molto su questo, ho fatto i miei errori si, ma ne ho fatto tesoro e sto imparando ad essere una madre, giocherellona si ma sempre una madre, non un'amica...e loro hanno più rispetto di loro stessi e di me.
La vita non sarà facile per loro se li cresciamo senza disciplina e rispetto.

Grazie