venerdì 27 luglio 2018

Supporto ICTUS – 3

ICTUS e Terapia Occupazionale – Trattamento 
Prendiamo dei casi esempio :
  • Caso 1 – Persona non autonoma, in ricovero
  • Caso 2 – Persona non autonoma, a domicilio
  • Caso 3 – Persona autonoma con supervisione, in ricovero
  • Caso 4 – Persona autonoma con supervisione, gestione a domicilio
➤ Caso 1 Persona non autonoma, in ricovero
Subito dopo la nursing infermieristica, si insegnano modalità di spostamento e trasferimento in sicurezza (letto, carrozzina, bagno e viceversa):
1. Colloquio
2. Valutazione
  • Persona
  • Caregiver
  • Ausili
3. Intervento
  • Girarsi
  • Posizionarsi
  • Mettersi seduto
  • Trasferirsi dal letto alla carrozzina
  • Ricognizione e recupero necessario per il grooming
  • Trasferirsi dalla carrozzina al water
  • Posizionamento al lavabo
  • Gestione del grooming (individuazione ausili di facilitazione)
  • Auto-cateterismo (se presenta necessità)
  • Gestione del pasto (individuazione ausili di facilitazione)
  • Attività (es. vestirsi, scrivere, utilizzare un device, ecc., in base alle scelte individuali hobby-terapeutiche)
  • Socializzazione (aree comuni nella struttura ospedaliera)
  • Assistenza al pasto (individuazione ausili di facilitazione)
  • Addestramento caregiver (primo step in reparto, secondo step per la dimissione)

➤ Caso 2 Persona non autonoma, a domicilio
La P. presa in carico a domicilio, segue un iter diverso, rispetto a quella ricoverata, perché come primo step, si dà precedenza all’educazione del caregiver. Il C., sarà affiancato dal T.O., in tutte le fasi della presa in carico, da quelle che, in regime di ricovero, sono svolte dall’OSS o dall’infermiere, a quelle di assistenza specifica.
Si divide in tre fasi:
1. Colloquio
2. Valutazione
  • Persona
  • Caregiver
  • Ambiente (barriere architettoniche e pericoli)
  • Ausili
3. Intervento
  • Girare
  • Posizionare
  • Igiene del corpo (varia a seconda se la P. è allettata o trasferibile in carrozzina)
  • Trasferirsi dal letto alla carrozzina
  • Ricognizione per recupero necessario per il grooming (verbale se patologia non permette movimento)
  • Posizionamento al lavabo, doccia, water (ove possibile e idoneo)
  • Gestione del grooming (individuazione ausili di facilitazione)
  • Auto-cateterismo (se presente necessità)
  • Gestione del pasto (individuazione ausili di facilitazione)
  • Attività (in base alle condizioni della P. e alle sue scelte individuali hobby-terapeutiche)
  • Trasferimenti in ascensore
  • Trasferimenti in auto
  • Socializzazione (individuare delle aree confortevoli e idonee alla condizione della P.)
  • Assistenza al pasto (se non portatore di PEG; in caso, individuazione ausili di facilitazione)
  • Svezzamento (fase molto importante, sempre se la patologia è di natura regressiva)

➤ Caso 3 Persona autonoma con supervisione, in ricovero
1. Colloquio
2. Valutazione
  • Persona
  • Caregiver
  • Ausili
3. Intervento
  • Girarsi/posizionarsi in modo ergonomico, nel letto (per evitare contratture al risveglio)
  • Posizionarsi a bordo letto (avere già pronti eventuali ausili per la deambulazione)
  • Alzarsi (prevenire/gestire eventuale ipotensione ortostatica)
  • Trasferimento dal letto in posizione eretta
  • Scelta calzature idonee alla sicurezza del passo
  • Valutazione utilizzo ausili per deambulazione (se presenti)
  • Ricognizione e recupero necessario per il grooming e la vestizione
  • Trasferimento al bagno (verifica performance del passo in sicurezza)
  • Uso ergonomico ed in sicurezza dell’area bagno (water, lavabo, doccia)
  • Gestione del grooming (individuazione ausili di facilitazione)
  • Vestizione (tecniche di facilitazione ed eventuale prevenzione cloni)
  • Utilizzo ausili (per indossare abiti, calzini, calzature, ecc.)
  • Gestione del pasto (individuazione ausili di facilitazione)
  • Attività (es. scrivere, utilizzare un device, suonare uno strumento, ecc., in base alle scelte individuali hobby-terapeutiche)
  • Socializzazione (aree comuni nella struttura ospedaliera)
➤ Caso 4 Persona autonoma con supervisione, gestione a domicilio
Rispetto al Caso 3, si inseriscono varianti sulla gestione delle autonomie domestiche e sull’educazione del/i familiare/i convivente/i.
Si divide in tre fasi:
1. Colloquio
2. Valutazione
  • Persona
  • Caregiver (educazione all’indipendenza della P.)
  • Ambiente (barriere architettoniche e pericoli)
  • Ausili
3. Intervento
  • Girarsi/posizionarsi in modo ergonomico, nel letto (per evitare contratture al risveglio)
  • Posizionarsi a bordo letto (avere già pronti eventuali ausili per la deambulazione)
  • Alzarsi (prevenire/gestire eventuale ipotensione ortostatica)
  • Ricognizione e recupero necessario per il grooming
  • Vestizione in ergonomia
  • Trasferirsi in sicurezza all’interno della casa
  • Educazione a strategie di risparmio energetico (alternare fasi di attività a fasi di risposo)
  • Gestione del grooming (individuazione ausili di facilitazione)
  • Vestizione (tecniche di facilitazione ed eventuale prevenzione cloni)
  • Utilizzo ausili (per indossare abiti, calzini, calzature, ecc.)
  • Gestione della cucina (individuazione strategie e ausili di facilitazione)
  • Gestione del pasto (individuazione ausili di facilitazione)
  • Gestione della casa (pulizia, spesa, sicurezza)
  • Attività (es. vestirsi, scrivere, utilizzare un device, ecc., in base alle scelte individuali hobby-terapeutiche)
  • Socializzazione
  • Individuazione aree sociali e raggiungimento in sicurezza
  • Organizzare una cena con amici sia in casa che fuori casa
  • Se presente incontinenza, come gestire il problema fuori casa

Ausili
Per le attività:
  • Ingrossa-manico per spazzolino, posate, ecc…
  • Calzante lungo con gancio in estremità
  • Pinza multiuso telescopica (Lunghezza secondo H del P.)
Per la sicurezza:
  • Alza water
  • Sedia doccia
  • Maniglioni a muro
Per la deambulazione:
  • Carrozzina
  • Antibrachiale
  • Deambulatore per interni
  • Stampelle canadesi
  • Deambulatore per esterni
  • Quadripode – Tripode – Bastone

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